QUANDO SI ACQUISTA UN CUCCIOLO
Se volete acquistare un cucciolo sano, oltre che bello, dovete preferire gli allevamenti specializzati, RICONOSCIUTI ENCI FCI.
quindi contattare gli allevatori e chiedere un appuntamento per vedere l' allevamento. In allevamento infatti i cani vengono( o almeno così dovrebbe essere ) seguiti giornalmente dall' allevatore, si opera una selezione delle linee di sangue ovvero gli accoppiamenti sono fatti con criterio, cercando di mantenere e migliorare le caratteristiche della razza e soprattutto i cani vengono sottoposti a controlli veterinari.
Per legge il cucciolo non va tolto alla mamma prima dei 60 giorni d’età.
La differenza tra allevamenti ENCI e negozi/allevamenti multirazza.
Inanzitutto è normale che in allevamento spesso il costo del cucciolo sia superiore rispetto ai cani venduti nei negozi: provate a pensare quante spese comporta il mantenere il nostro cane in termini di mangimi, di veterinario per le visite standard ed extra, per gli accessori, per i prodotti di igiene, ecco allora moltiplicate per 5-10-15-20 ( a seconda del numero di cani presenti in allevamento )queste spese , aggiungete le spese per le infrastrutture, per le cagne incinte, per i cuccioli, per la burocrazia, per le esposizioni; se fate due conti potrete capire da soli perché questi “ famigerati ” allevatori che molto spesso vengono ritenuti ladri hanno costi così alti. Come farebbero altrimenti a portare avanti l' attività?
Nei negozi e negli allevamenti multirazza con i cuccioli sembre disponibili: cuccioli sono per la stragrande maggioranza dei casi IMPORTATI, spesso dai paesi dell' Est Europa e non è raro che vengano importati senza vaccini ne sverminazione, anzi spesso sono già ammalati di malattie come cimurro e parvovirosi. Inoltre, dato che arrivano da accoppiamenti fatti " a casaccio ", spesso sono cani senza alcuna selezione alle spalle, quindi con difetti anche gravi dello standard e, peggio, portatori di tare genetiche importanti.
E' inutile ricordare che questi cani non hanno pedigree e quando ce l' hanno è falsificato (spesso è qualcosa di simile scritto in ungherese rumeno o polacco) e non è raro che anche il libretto sanitario e il passaporto siano fasulli; inoltre la legge prevede che i cani esportati abbiano compiuto almeno 3 mesi + 21 giorni ( i 21 giorni servono perché si attivi il vaccino antirabbia, che si fa quando il cucciolo ha almeno 90 giorni ed è obbligatorio per la sua movimentazione fuori dal paese d’origine ) prima di lasciare il paese d’origine, ma questo termine spesso non è rispettato.
Inoltre se il cucciolo viene diagnosticata per esempio una parvovirosi o muore, non avrete diritto a rimborso. Semmai vi toccherà fare "un mutuo" alla clinica veterinaria per curarlo. Quindi vale la pena spendere poco per poi fare sta fine?
Allevamento ENCI
Sappiate che un allevatore ENCI ha delle regole da seguire:
Cederà il cucciolo dopo i due mesi d' età, col microchip già inoculato, con almeno 2 vaccini fatti, con la sverminazione effettuata, col libretto sanitario e naturalmente con la richiesta di pedigree inoltrata all' ENCI (il certificato vero e proprio sarà pronto dopo qualche mese).
In caso in cui non venissero rispettate tali regole o comunque il cane presentasse problemi salutari o morfologici(ma non succede mai) potrete avere indietro il rimborso e inoltre è meglio che tali fatti vengano segnalate all' ENCI.
Codice etico allevatore
Ci sono :
-Allevatori professionali: l’allevatore di cani diventa imprenditore agricolo nel momento in cui possiede più di 5 fattrici e produce annualmente più di 30 cuccioli, si tratta quindi di allevamento professionale, dove gli introiti di questa attività superano quelli derivanti da attività diverse da quella cinotecnica (quindi non agricole). Per questi allevatori è previsto l’obbligo all’iscrizione alla Camera di Commercio (quindi si apre la Partita IVA) autorizzazione sanitaria esposta al pubblico, obbligo di registro carico/scarico e di emettere documenti fiscali. Ogni regione poi fissa delle soglie per cui si considera un’ attività di allevamento continuativa commerciale e che prevede l’autorizzazione dell’ASL, che si ottiene seguendo un corso. in poche parole lo fanno di mestiere. Sono sempre titolari di "affisso"ENCI, cioè hanno nome all' allevamento.
Tutti i cuccioli avranno un "cognome" aggiunto al loro nome.
-Allevamento Amatoriale: Per la legge quindi tutti gli allevamenti ,che hanno meno di cinque fattrici e producono meno di trenta cuccioli all’anno, sono ritenuti amatoriali, quindi visti come un semplice hobby. Fiscalmente questi allevatori non hanno obbligo di dichiarare nulla se si prova che gli incassi sono inferiori alle spese. Se invece si avesse reddito positivo si è tenuti a dichiararlo come “attività commerciale esercitata occasionalmente”. Possono avere e non avere ancora "affisso" ENCI.
Il privato
Tra i principali rischi a cui si va incontro quando si compra o si adotta un cane da un privato, si trovano la vendita di pedigree falsati e il commercio di animali malati.
Prendere un cane presso un privato comporta dei rischi che è bene conoscere prima. Intorno al commercio di compravendita privata di animali, infatti, sono presenti alcuni rischi, come quello dello sfruttamento degli animali a scopi riproduttivi.
Un’altra possibilità è che il cliente si trovi a pagare una quantità di denaro spropositata per un pedigree falso, oppure trovarsi addirittura un cane senza pedigree, quindi niente rimborso, se il cane presentasse problemi salutari o morfologici.
Un privato serio, ha i cani iscritti, segue i regolamenti ENCI e quindi vi rilascerà tutti i documenti che vi deve rilasciare un Allevatore ENCI. Il privato non ha affisso ENCI, poiche non ha ancora i requisiti per richiederlo.
Anche in questo caso, in cui non venissero rispettate tali regole o comunque il cane presentasse problemi salutari o morfologici(ma non succede mai) potrete avere indietro il rimborso e inoltre è meglio che tali fatti vengano segnalate all' ENCI.
Codice etico allevatore
quindi contattare gli allevatori e chiedere un appuntamento per vedere l' allevamento. In allevamento infatti i cani vengono( o almeno così dovrebbe essere ) seguiti giornalmente dall' allevatore, si opera una selezione delle linee di sangue ovvero gli accoppiamenti sono fatti con criterio, cercando di mantenere e migliorare le caratteristiche della razza e soprattutto i cani vengono sottoposti a controlli veterinari.
Per legge il cucciolo non va tolto alla mamma prima dei 60 giorni d’età.
La differenza tra allevamenti ENCI e negozi/allevamenti multirazza.
Inanzitutto è normale che in allevamento spesso il costo del cucciolo sia superiore rispetto ai cani venduti nei negozi: provate a pensare quante spese comporta il mantenere il nostro cane in termini di mangimi, di veterinario per le visite standard ed extra, per gli accessori, per i prodotti di igiene, ecco allora moltiplicate per 5-10-15-20 ( a seconda del numero di cani presenti in allevamento )queste spese , aggiungete le spese per le infrastrutture, per le cagne incinte, per i cuccioli, per la burocrazia, per le esposizioni; se fate due conti potrete capire da soli perché questi “ famigerati ” allevatori che molto spesso vengono ritenuti ladri hanno costi così alti. Come farebbero altrimenti a portare avanti l' attività?
Nei negozi e negli allevamenti multirazza con i cuccioli sembre disponibili: cuccioli sono per la stragrande maggioranza dei casi IMPORTATI, spesso dai paesi dell' Est Europa e non è raro che vengano importati senza vaccini ne sverminazione, anzi spesso sono già ammalati di malattie come cimurro e parvovirosi. Inoltre, dato che arrivano da accoppiamenti fatti " a casaccio ", spesso sono cani senza alcuna selezione alle spalle, quindi con difetti anche gravi dello standard e, peggio, portatori di tare genetiche importanti.
E' inutile ricordare che questi cani non hanno pedigree e quando ce l' hanno è falsificato (spesso è qualcosa di simile scritto in ungherese rumeno o polacco) e non è raro che anche il libretto sanitario e il passaporto siano fasulli; inoltre la legge prevede che i cani esportati abbiano compiuto almeno 3 mesi + 21 giorni ( i 21 giorni servono perché si attivi il vaccino antirabbia, che si fa quando il cucciolo ha almeno 90 giorni ed è obbligatorio per la sua movimentazione fuori dal paese d’origine ) prima di lasciare il paese d’origine, ma questo termine spesso non è rispettato.
Inoltre se il cucciolo viene diagnosticata per esempio una parvovirosi o muore, non avrete diritto a rimborso. Semmai vi toccherà fare "un mutuo" alla clinica veterinaria per curarlo. Quindi vale la pena spendere poco per poi fare sta fine?
Allevamento ENCI
Sappiate che un allevatore ENCI ha delle regole da seguire:
Cederà il cucciolo dopo i due mesi d' età, col microchip già inoculato, con almeno 2 vaccini fatti, con la sverminazione effettuata, col libretto sanitario e naturalmente con la richiesta di pedigree inoltrata all' ENCI (il certificato vero e proprio sarà pronto dopo qualche mese).
In caso in cui non venissero rispettate tali regole o comunque il cane presentasse problemi salutari o morfologici(ma non succede mai) potrete avere indietro il rimborso e inoltre è meglio che tali fatti vengano segnalate all' ENCI.
Codice etico allevatore
Ci sono :
-Allevatori professionali: l’allevatore di cani diventa imprenditore agricolo nel momento in cui possiede più di 5 fattrici e produce annualmente più di 30 cuccioli, si tratta quindi di allevamento professionale, dove gli introiti di questa attività superano quelli derivanti da attività diverse da quella cinotecnica (quindi non agricole). Per questi allevatori è previsto l’obbligo all’iscrizione alla Camera di Commercio (quindi si apre la Partita IVA) autorizzazione sanitaria esposta al pubblico, obbligo di registro carico/scarico e di emettere documenti fiscali. Ogni regione poi fissa delle soglie per cui si considera un’ attività di allevamento continuativa commerciale e che prevede l’autorizzazione dell’ASL, che si ottiene seguendo un corso. in poche parole lo fanno di mestiere. Sono sempre titolari di "affisso"ENCI, cioè hanno nome all' allevamento.
Tutti i cuccioli avranno un "cognome" aggiunto al loro nome.
-Allevamento Amatoriale: Per la legge quindi tutti gli allevamenti ,che hanno meno di cinque fattrici e producono meno di trenta cuccioli all’anno, sono ritenuti amatoriali, quindi visti come un semplice hobby. Fiscalmente questi allevatori non hanno obbligo di dichiarare nulla se si prova che gli incassi sono inferiori alle spese. Se invece si avesse reddito positivo si è tenuti a dichiararlo come “attività commerciale esercitata occasionalmente”. Possono avere e non avere ancora "affisso" ENCI.
Il privato
Tra i principali rischi a cui si va incontro quando si compra o si adotta un cane da un privato, si trovano la vendita di pedigree falsati e il commercio di animali malati.
Prendere un cane presso un privato comporta dei rischi che è bene conoscere prima. Intorno al commercio di compravendita privata di animali, infatti, sono presenti alcuni rischi, come quello dello sfruttamento degli animali a scopi riproduttivi.
Un’altra possibilità è che il cliente si trovi a pagare una quantità di denaro spropositata per un pedigree falso, oppure trovarsi addirittura un cane senza pedigree, quindi niente rimborso, se il cane presentasse problemi salutari o morfologici.
Un privato serio, ha i cani iscritti, segue i regolamenti ENCI e quindi vi rilascerà tutti i documenti che vi deve rilasciare un Allevatore ENCI. Il privato non ha affisso ENCI, poiche non ha ancora i requisiti per richiederlo.
Anche in questo caso, in cui non venissero rispettate tali regole o comunque il cane presentasse problemi salutari o morfologici(ma non succede mai) potrete avere indietro il rimborso e inoltre è meglio che tali fatti vengano segnalate all' ENCI.
Codice etico allevatore
I Documenti che devono rilasciarvi:
Il documento inoculazione del microchip è obbligatorio per tutti i cani, anche i meticci.
è un chip appunto, che viene inserito sottopelle al cane , all' altezza del collo, e serve per identificarlo; ogni microchip ha un codice formato da una serie di 15 numeri che ha sostituito il vecchio sistema del tatuaggio, serve per l' iscrizione del cane all' anagrafe canina ed è utile in caso di smarrimento o furto dell' animale e come deterrente nel caso il padrone voglia abbandonarlo. Una volta registrato il microchip infatti, il cane e quindi il suo proprietario sono facilmente rintracciabili nelle banche dati delle ASL veterinarie.
Ricordiamo che il microchip è obbligatorio e i proprietari dei cani che verranno trovati senza dovranno pagare una multa.
Il libretto sanitario anch' esso obbligatorio.
Viene dato al proprietario del cucciolo nel momento in cui questo inizia il ciclo vaccinale e la sverminazione, è gratuito ed è in dotazione a tutti gli ambulatori veterinari. Il veterinario di fiducia lo compilerà col nome del cane, la razza se è di razza ( altrimenti scriverà meticcio ) il colore, la taglia, il sesso e il numero di microchip, oltre che con i nostri dati anagrafici. Ogni somministrazione di vaccini e medicinali verrà riportata nel libretto con la data, proprio come una sorta di diario, inoltre ogni volta che il cane è malato o viene eseguito un intervento il veterinario scriverà la cura fatta e i dati rilevati.
Serve quindi come promemoria del nostro veterinario e a noi serve ogni volta che ci spostiamo ad esempio per andare in vacanza, in modo che, se succede qualcosa al cane, il veterinario del posto sarà aggiornato sul suo stato di salute; inoltre il libretto serve anche per provare alle autorità che il cane è vaccinato e sano, nel caso ci siano controlli (classico esempio: nelle regioni in cui è obbligatoria l'antirabbica ).Nel caso di un cane comprato all' estero il libretto sarà sostituito dal PASSAPORTO UE.
Il pedigree: , il pedigree è riservato solo ai cani di razza pura. Questo documento è la carta d'identità del cane di razza, poiché ci dice da dove proviene ( riporta l' affisso dell'allevamento o il nome del privato che l'ha fatto nascere )che razza è, a che gruppo appartiene la sua razza, il suo colore, il sesso, il numero di microchip e la data di nascita del cucciolo e gli eventuali passaggi di proprietà.
Il pedigree ROI è un documento ufficiale rilasciato dall' E.N.C.I (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), lo si può richiedere solo se entrambi i genitori del cucciolo ce l' hanno in quanto esso riporta l' albero genealogico del cucciolo, sia da parte di madre che di padre, fino alla 4a generazione, quindi è la prova tangibile che il cane è di razza pura dato che ne documenta l' avvenuta selezione. Oltre a questo vi possono essere riportati gli eventuali titoli nazionali ottenuti dai " parenti " del cucciolo e il grado di displasia accertato se vi sono stati casi all'interno della discendenza. Il pedigree si può richiedere all' E.N.C.I.( solitamente lo fa il proprietario della fattrice ) entro un tempo breve dalla nascita della cucciolata, compilando due moduli.
Il pedigree non viene mai consegnato direttamente dall’allevatore almeno che il cane non sia già abbastanza grande, sicuramente un cucciolo acquistato all’ età minima di legge, ovvero due mesi, o anche a tre non avrà ancora pedigree cartaceo.
Il cartaceo dovrà essere ritirato dal nuovo proprietario presso la propria sede ENCI(il gruppo cinofilo della propria provincia), la quale invia una lettera per avvisare che il certificato è pronto.
Esistono termini ben precisi per richiedere il pedigree(richiesto dall' allevatore), per questo si dice che “non va a richiesta”, i due moduli che si devono compilare (e si possono scaricare anche dal sito ENCI) per ottenerlo sono:
-A (denuncia di monta e avvenuta nascita): da spedire all’ENCI entro 25 giorni dalla nascita dei cuccioli
-B (richiesta vera e propria, presentando modulo di inoculazione microchip e nome del cane ) : da spedire entro 90 giorni dalla nascita.
Non potendo quindi vedere realmente il pedigree quando acquistate il cane, per togliervi ogni dubbio sul fatto che l’allevatore abbia effettivamente richiesto l’iscrizione, chiedetegli di mostrarvi le copie dei moduli suddetti compilati e spediti; in alternativa potete anche tenere controllato il sito ENCI alla pagina “PEDIGREE ONLINE” : mettendo negli appositi spazi i dati che avete in possesso se il pedigree è pronto vi comparirà.
E' una leggenda metropolitana da sfatare quella per cui il pedigree serve solo come “ pass ” per entrare alle esposizioni cinofile, in quanto solo questo documento certifica l' effettiva appartenenza del cane alla razza ed è un vero e proprio certificato d' origine che appartiene al cane( come l' auto viene consegnata col libretto incluso, per fare un esempio terra-terra ).
Per le federazioni cinologiche internazionali un cane senza pedigree è un meticcio a tutti gli effetti, anche se riporta le caratteristiche della razza.
Chiunque chieda soldi in più per il pedigree del cane vi sta truffando, perché questo costa sui 30-40€ all' allevatore che lo include nel costo del cucciolo, quindi NON si può comprare a parte; purtroppo il chiedere soldi extra è una prassi piuttosto comune soprattutto negli allevamenti multirazza e nei negozi, che oltretutto presentano spesso documenti stranieri incomprensibili fatti passare per pedigree ma che con esso non hanno nulla a che fare.
Nel caso il cane sia stato acquistato all' estero dovrà essere munito di pedigree export, che poi dovrà essere riconosciuto dall' E.N.C.I. per essere ritenuto autentico.
Esiste infine un altro documento, che può sostituire il pedigree ROI, ed è il pedigree RSR, ovvero un certificato rilasciato dall' E.N.C.I. ad un cane senza pedigree che viene registrato nel registro italiano riconosciuti: i cani che si presumono appartenenti alla razza ma non hanno pedigree ROI possono partecipare alle expo e venire giudicati, se ottengono buoni voti inizieranno la discendenza e verranno iscritti come capostipiti.
Ricordo inoltre che l’unico pedigree ufficialmente riconosciuto è quello emesso dall’ ENCI, altri pedigree rilasciati da altre associazioni (Alianz Canine, Italy Kennel Club etc) non hanno alcun valore ufficiale.
E’ precisato infine sul sito ENCI che esiste una legge in Italia.
Quindi chiunque vi venda un cane senza pedigree, sappiate che :
Per la legislazione italiana la vendita di cani proposti come “di razza”, senza che questa qualità sia attestata dal pedigree, è vietata dal Decreto Legislativo n. 529 del 30 dicembre 1992.
poiché dovrebbe in realtà vendervi il cane come “Meticcio” o “Simil cane di razza”.
Eventualmente anche:
Passaggio di proprietà ENCI: nel caso in cui il cane abbia gia qualche mese, quindi ha gia il pedigree, dovrete andare dal vostro gruppo cinofilo e con il seguente modulo fare il passaggio di proprietà del cane. Ovviamente tale passaggio andrà fatto prima sull' anagrafe canina.
Qui troverete Le tariffe ENCI
E se lo voglio comprare all' estero?
Dove posso trovare gli allevatori esteri Riconosciuti FCI e cucciolate disponibili o soggetti adulti?
Innanzitutto assicuratevi di trovate un allevamento riconosciuto dalla FCI.
Cercando in internet magari nei club di razza, o al kennel club di una nazione estera membro della FCI, guardate se ci sono link di allevamenti esteri.
Vi sono dei siti dove vengono registrati solo e cani con pedigree. uno di questi siti è WORKING-DOG.EU. Per accedervi bisogna registrarsi.
L'allevatore estero anch'esso dovrà rilasciarvi i seguenti docuenti:
Solo se siete in possesso di questi documenti potrete richiedere all’Ente Nazionale Cinofilia Italiana la voltura del pedigree straniero, quindi una volta in possesso dell’export pedigree potete scaricare il , modulo apposito , farlo avere all’ENCI della vostra provincia e ottenere il numero R.O.I..
Quando un cucciolo viene acquistato dall’estero la prassi per il rilascio dei documenti è leggermente diversa rispetto a quella di un soggetto nato in Italia: il venditore può infatti cercare di rilasciare una sorta di pedigree provvisorio dove sono riportati tutti i dati del cane, a volte realmente incomprensibili; tale documento non ha alcun valore ufficiale. Il pedigree reale del cucciolo deve essere compilato nel Paese in cui il cucciolo è nato; solo successivamente sarà trasferito al nuovo proprietario. Il documento deve riportare sulla copertina esterna il logo della Federazione citologica internazionale (FCI), marchio che testimonia l’appartenenza alla FCI dell’organismo cinologico che ha emesso il pedigree. Una volta che il proprietario sia entrato in possesso del pedigree originale del proprio cane dovrà rivolgersi all’Enci per avviare le pratiche che gli permetteranno di registrare il soggetto al libro genealogico italiano, cosi che possa essere riconosciuto ufficialmente anche in Italia.
...e poi come faccio a farlo diventare Pedigree ENCI?
Come funziona la procedura per “trasformare” il nostro pedigree estero in pedigree ENCI?Presso il gruppo cinofilo del vostro paese ENCI bisogna volturare il pedigree seguendo questo iter, consegnando al gruppo cinofilo :
-due foto del cane preso di fianco e davanti
- il documento apposito "DOMANDA ISCRIZIONE PER SINGOLO SOGGETTO" (vedi qui) compilato in ogni sua parte e scaricato dal sito della mia sede ENCI . Il modulo per ogni gruppo cinofilo della ogni provincia oppure lo trovate anche sul sito ENCI in “modulistica istituzionale”
- il documento di iscrizione all’anagrafe canina
- la copia della carta d’identità dell’intestatario del cane
-l ‘export pedigree originale rilasciato dall’ allevatore estero.
Ricordatevi che dovete portare anche il cane in sede, poiché viene effettuato il controllo del microchip al momento per verificare che coincida con quello dichiarato nei vari documenti.
Potete lo stesso contattare la sede ENCI di vostra appartenenza (che di solito coincide col Gruppo Cinofilo di zona) per assicurarvi che l’ iter sia lo stesso, ma presumo che L’ENCI abbia una procedura unificata per tutte le regioni.
Dato che avevamo tempo, abbiamo atteso circa una ventina di minuti che l’operatrice inserisse i dati nel sistema e abbiamo ottenuto il numero di LOI assegnato al pedigree.
L’originale del pedigree con numero di LOI arriva dopo qualche settimana per posta. Nel caso vogliate fare esposizioni col cane e non vi è ancora arrivato il pedigree aggiornato col numero LOI , potete usare il foglio che vi consegnano. Vi ricordo inoltre che questa procedura è obbligatoria se volete che il pedigree diventi “valido” in territorio italiano per tutto ciò che riguarda le attività cinofile riconosciute dall’ente (come ad esempio la registrazione delle cucciolate o le esposizioni ufficiali).
Per i costi della procedura ho pagato 63,50€ + 10€ di spese di segreteria, comunque trovate tutte le tariffe aggiornate sul sito ENCI.
... e per iscriverlo all' anagrafe canina?
Riferendomi sempre alla mia regione, la Lombardia, l’iscrizione all’ anagrafe canina di un cane proveniente dall’ estero si effettua semplicemente portando alla propria sede ASL veterinaria di competenza, il passaporto internazionale del cane del quale servono le prime 5 sezioni, cioè quelle che riportano i dati del cane compreso il numero di chip, i dati del proprietario, i dati dell’allevatore, i vaccini generici, il vaccino antirabbico.
Si pagano con bonifico o bollettino di pochi Euro, per le pratiche e si compila lo stesso modulo usato per i cani italiani debitamente compilato (“richiesta di iscrizione anagrafe canina regionale”).
Il ritiro l’ho fatto pochi giorni dopo, presso l’ufficio di competenza.
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Il documento inoculazione del microchip è obbligatorio per tutti i cani, anche i meticci.
è un chip appunto, che viene inserito sottopelle al cane , all' altezza del collo, e serve per identificarlo; ogni microchip ha un codice formato da una serie di 15 numeri che ha sostituito il vecchio sistema del tatuaggio, serve per l' iscrizione del cane all' anagrafe canina ed è utile in caso di smarrimento o furto dell' animale e come deterrente nel caso il padrone voglia abbandonarlo. Una volta registrato il microchip infatti, il cane e quindi il suo proprietario sono facilmente rintracciabili nelle banche dati delle ASL veterinarie.
Ricordiamo che il microchip è obbligatorio e i proprietari dei cani che verranno trovati senza dovranno pagare una multa.
Il libretto sanitario anch' esso obbligatorio.
Viene dato al proprietario del cucciolo nel momento in cui questo inizia il ciclo vaccinale e la sverminazione, è gratuito ed è in dotazione a tutti gli ambulatori veterinari. Il veterinario di fiducia lo compilerà col nome del cane, la razza se è di razza ( altrimenti scriverà meticcio ) il colore, la taglia, il sesso e il numero di microchip, oltre che con i nostri dati anagrafici. Ogni somministrazione di vaccini e medicinali verrà riportata nel libretto con la data, proprio come una sorta di diario, inoltre ogni volta che il cane è malato o viene eseguito un intervento il veterinario scriverà la cura fatta e i dati rilevati.
Serve quindi come promemoria del nostro veterinario e a noi serve ogni volta che ci spostiamo ad esempio per andare in vacanza, in modo che, se succede qualcosa al cane, il veterinario del posto sarà aggiornato sul suo stato di salute; inoltre il libretto serve anche per provare alle autorità che il cane è vaccinato e sano, nel caso ci siano controlli (classico esempio: nelle regioni in cui è obbligatoria l'antirabbica ).Nel caso di un cane comprato all' estero il libretto sarà sostituito dal PASSAPORTO UE.
Il pedigree: , il pedigree è riservato solo ai cani di razza pura. Questo documento è la carta d'identità del cane di razza, poiché ci dice da dove proviene ( riporta l' affisso dell'allevamento o il nome del privato che l'ha fatto nascere )che razza è, a che gruppo appartiene la sua razza, il suo colore, il sesso, il numero di microchip e la data di nascita del cucciolo e gli eventuali passaggi di proprietà.
Il pedigree ROI è un documento ufficiale rilasciato dall' E.N.C.I (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), lo si può richiedere solo se entrambi i genitori del cucciolo ce l' hanno in quanto esso riporta l' albero genealogico del cucciolo, sia da parte di madre che di padre, fino alla 4a generazione, quindi è la prova tangibile che il cane è di razza pura dato che ne documenta l' avvenuta selezione. Oltre a questo vi possono essere riportati gli eventuali titoli nazionali ottenuti dai " parenti " del cucciolo e il grado di displasia accertato se vi sono stati casi all'interno della discendenza. Il pedigree si può richiedere all' E.N.C.I.( solitamente lo fa il proprietario della fattrice ) entro un tempo breve dalla nascita della cucciolata, compilando due moduli.
Il pedigree non viene mai consegnato direttamente dall’allevatore almeno che il cane non sia già abbastanza grande, sicuramente un cucciolo acquistato all’ età minima di legge, ovvero due mesi, o anche a tre non avrà ancora pedigree cartaceo.
Il cartaceo dovrà essere ritirato dal nuovo proprietario presso la propria sede ENCI(il gruppo cinofilo della propria provincia), la quale invia una lettera per avvisare che il certificato è pronto.
Esistono termini ben precisi per richiedere il pedigree(richiesto dall' allevatore), per questo si dice che “non va a richiesta”, i due moduli che si devono compilare (e si possono scaricare anche dal sito ENCI) per ottenerlo sono:
-A (denuncia di monta e avvenuta nascita): da spedire all’ENCI entro 25 giorni dalla nascita dei cuccioli
-B (richiesta vera e propria, presentando modulo di inoculazione microchip e nome del cane ) : da spedire entro 90 giorni dalla nascita.
Non potendo quindi vedere realmente il pedigree quando acquistate il cane, per togliervi ogni dubbio sul fatto che l’allevatore abbia effettivamente richiesto l’iscrizione, chiedetegli di mostrarvi le copie dei moduli suddetti compilati e spediti; in alternativa potete anche tenere controllato il sito ENCI alla pagina “PEDIGREE ONLINE” : mettendo negli appositi spazi i dati che avete in possesso se il pedigree è pronto vi comparirà.
E' una leggenda metropolitana da sfatare quella per cui il pedigree serve solo come “ pass ” per entrare alle esposizioni cinofile, in quanto solo questo documento certifica l' effettiva appartenenza del cane alla razza ed è un vero e proprio certificato d' origine che appartiene al cane( come l' auto viene consegnata col libretto incluso, per fare un esempio terra-terra ).
Per le federazioni cinologiche internazionali un cane senza pedigree è un meticcio a tutti gli effetti, anche se riporta le caratteristiche della razza.
Chiunque chieda soldi in più per il pedigree del cane vi sta truffando, perché questo costa sui 30-40€ all' allevatore che lo include nel costo del cucciolo, quindi NON si può comprare a parte; purtroppo il chiedere soldi extra è una prassi piuttosto comune soprattutto negli allevamenti multirazza e nei negozi, che oltretutto presentano spesso documenti stranieri incomprensibili fatti passare per pedigree ma che con esso non hanno nulla a che fare.
Nel caso il cane sia stato acquistato all' estero dovrà essere munito di pedigree export, che poi dovrà essere riconosciuto dall' E.N.C.I. per essere ritenuto autentico.
Esiste infine un altro documento, che può sostituire il pedigree ROI, ed è il pedigree RSR, ovvero un certificato rilasciato dall' E.N.C.I. ad un cane senza pedigree che viene registrato nel registro italiano riconosciuti: i cani che si presumono appartenenti alla razza ma non hanno pedigree ROI possono partecipare alle expo e venire giudicati, se ottengono buoni voti inizieranno la discendenza e verranno iscritti come capostipiti.
Ricordo inoltre che l’unico pedigree ufficialmente riconosciuto è quello emesso dall’ ENCI, altri pedigree rilasciati da altre associazioni (Alianz Canine, Italy Kennel Club etc) non hanno alcun valore ufficiale.
E’ precisato infine sul sito ENCI che esiste una legge in Italia.
Quindi chiunque vi venda un cane senza pedigree, sappiate che :
Per la legislazione italiana la vendita di cani proposti come “di razza”, senza che questa qualità sia attestata dal pedigree, è vietata dal Decreto Legislativo n. 529 del 30 dicembre 1992.
poiché dovrebbe in realtà vendervi il cane come “Meticcio” o “Simil cane di razza”.
Eventualmente anche:
Passaggio di proprietà ENCI: nel caso in cui il cane abbia gia qualche mese, quindi ha gia il pedigree, dovrete andare dal vostro gruppo cinofilo e con il seguente modulo fare il passaggio di proprietà del cane. Ovviamente tale passaggio andrà fatto prima sull' anagrafe canina.
Qui troverete Le tariffe ENCI
E se lo voglio comprare all' estero?
Dove posso trovare gli allevatori esteri Riconosciuti FCI e cucciolate disponibili o soggetti adulti?
Innanzitutto assicuratevi di trovate un allevamento riconosciuto dalla FCI.
Cercando in internet magari nei club di razza, o al kennel club di una nazione estera membro della FCI, guardate se ci sono link di allevamenti esteri.
Vi sono dei siti dove vengono registrati solo e cani con pedigree. uno di questi siti è WORKING-DOG.EU. Per accedervi bisogna registrarsi.
L'allevatore estero anch'esso dovrà rilasciarvi i seguenti docuenti:
- Libretto vaccinazioni
- Microchip
- Export Pedigree: poichè quelli che vengono importati dovrebbero invece possedere il cosiddetto “export pedigree”. Ovvero il pedigree rilasciato dall’ente cinofilo di quel determinato paese.
Solo se siete in possesso di questi documenti potrete richiedere all’Ente Nazionale Cinofilia Italiana la voltura del pedigree straniero, quindi una volta in possesso dell’export pedigree potete scaricare il , modulo apposito , farlo avere all’ENCI della vostra provincia e ottenere il numero R.O.I..
- Passaporto UE
Quando un cucciolo viene acquistato dall’estero la prassi per il rilascio dei documenti è leggermente diversa rispetto a quella di un soggetto nato in Italia: il venditore può infatti cercare di rilasciare una sorta di pedigree provvisorio dove sono riportati tutti i dati del cane, a volte realmente incomprensibili; tale documento non ha alcun valore ufficiale. Il pedigree reale del cucciolo deve essere compilato nel Paese in cui il cucciolo è nato; solo successivamente sarà trasferito al nuovo proprietario. Il documento deve riportare sulla copertina esterna il logo della Federazione citologica internazionale (FCI), marchio che testimonia l’appartenenza alla FCI dell’organismo cinologico che ha emesso il pedigree. Una volta che il proprietario sia entrato in possesso del pedigree originale del proprio cane dovrà rivolgersi all’Enci per avviare le pratiche che gli permetteranno di registrare il soggetto al libro genealogico italiano, cosi che possa essere riconosciuto ufficialmente anche in Italia.
...e poi come faccio a farlo diventare Pedigree ENCI?
Come funziona la procedura per “trasformare” il nostro pedigree estero in pedigree ENCI?Presso il gruppo cinofilo del vostro paese ENCI bisogna volturare il pedigree seguendo questo iter, consegnando al gruppo cinofilo :
-due foto del cane preso di fianco e davanti
- il documento apposito "DOMANDA ISCRIZIONE PER SINGOLO SOGGETTO" (vedi qui) compilato in ogni sua parte e scaricato dal sito della mia sede ENCI . Il modulo per ogni gruppo cinofilo della ogni provincia oppure lo trovate anche sul sito ENCI in “modulistica istituzionale”
- il documento di iscrizione all’anagrafe canina
- la copia della carta d’identità dell’intestatario del cane
-l ‘export pedigree originale rilasciato dall’ allevatore estero.
Ricordatevi che dovete portare anche il cane in sede, poiché viene effettuato il controllo del microchip al momento per verificare che coincida con quello dichiarato nei vari documenti.
Potete lo stesso contattare la sede ENCI di vostra appartenenza (che di solito coincide col Gruppo Cinofilo di zona) per assicurarvi che l’ iter sia lo stesso, ma presumo che L’ENCI abbia una procedura unificata per tutte le regioni.
Dato che avevamo tempo, abbiamo atteso circa una ventina di minuti che l’operatrice inserisse i dati nel sistema e abbiamo ottenuto il numero di LOI assegnato al pedigree.
L’originale del pedigree con numero di LOI arriva dopo qualche settimana per posta. Nel caso vogliate fare esposizioni col cane e non vi è ancora arrivato il pedigree aggiornato col numero LOI , potete usare il foglio che vi consegnano. Vi ricordo inoltre che questa procedura è obbligatoria se volete che il pedigree diventi “valido” in territorio italiano per tutto ciò che riguarda le attività cinofile riconosciute dall’ente (come ad esempio la registrazione delle cucciolate o le esposizioni ufficiali).
Per i costi della procedura ho pagato 63,50€ + 10€ di spese di segreteria, comunque trovate tutte le tariffe aggiornate sul sito ENCI.
... e per iscriverlo all' anagrafe canina?
Riferendomi sempre alla mia regione, la Lombardia, l’iscrizione all’ anagrafe canina di un cane proveniente dall’ estero si effettua semplicemente portando alla propria sede ASL veterinaria di competenza, il passaporto internazionale del cane del quale servono le prime 5 sezioni, cioè quelle che riportano i dati del cane compreso il numero di chip, i dati del proprietario, i dati dell’allevatore, i vaccini generici, il vaccino antirabbico.
Si pagano con bonifico o bollettino di pochi Euro, per le pratiche e si compila lo stesso modulo usato per i cani italiani debitamente compilato (“richiesta di iscrizione anagrafe canina regionale”).
Il ritiro l’ho fatto pochi giorni dopo, presso l’ufficio di competenza.
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